Il Futuro dell’Isola

Il futuro dell'Isola

Avendo vissuto l’isola da turista nei periodi estivi per più di cinquanta anni e contemporaneamente viaggiato in molte altre destinazioni turistiche del mondo mi ero convinto che Ustica e gli Usticesi avessero bisogno di una stagione turistica più lunga e di conseguenza di un turismo più estero e di migliore qualità.
Mi sono quindi prodigato a immaginare quali cambiamenti potessero favorire questa transizione.
Poi dopo il Covid presi la decisione di lasciare Parigi dove ho abitato per circa 32 anni per venire a vivere estate e inverno ad Ustica.
Ad oggi nonostante ci abbia messo tutta la mia buona volontà non sono riuscito a passare un intero inverno qui.
Ma invece di abituarmi alle privazioni e all’isolamento totale che impone l’isola attualmente mi sono impegnato a sviluppare un’insieme omogeneo di progetti che possano cambiare questo aspetto negativo della vita invernale peraltro meravigliosa sull’isola.
Partendo dall’idea che il funzionamento stagionale della vita locale sia un’aberrazione mi sono concentrato su come guarire la comunità da questa malattia.
Nel periodo invernale sono poche le persone che riescono a restare sull’isola e queste persone vivono praticamente chiuse in casa, infatti a parte spesa, accompagnare i figli a scuola e funzione religiosa non ci sono altre attività possibili sull’isola.
Supponiamo per un istante che a questi cittadini ne aggiungessimo altri 1000/1500 di cui alcuni già residenti ma migrati a Palermo, altri già proprietari di una casa in pensione, altri semplicemente in smart working che approfittano di tariffe d’affitto destagionalizzate per lavorare in un quadro meraviglioso.
Come si presenterebbe la vita a dicembre o a marzo?
Sarebbe meravigliosa.
La comunità fiorirebbe, le iniziative si moltiplicherebbero, i giovani tornerebbero, gli investitori si ri-interesserebbero all’isola, ma come fare?
Cominciamo con l’analizzare le ragioni per le quali la famiglie e i loro figli si spostano progressivamente a Palermo in inverno:

La scuola di Ustica non é più in grado di assicurare una formazione competitiva indispensabile ai giovani d’oggi, e meno allievi ci sono peggiore diventa la situazione per coloro che restano. Gli adolescenti che vogliono continuare i loro studi devono farlo altrove per mancanza di indirizzi liceali.

Per trovare una soluzione a questo problema apparentemente insolubile occorre guardare alla scuola con un occhio completamente diverso, bisogna guardare in grande, dobbiamo credere che se qui ci fosse una scuola di eccellenza con mensa, tempo pieno e convitto gli allievi riusciremmo ad attirarli da fuori per rinfoltire le classi ormai vuote. Gli edifici ci sono e saranno presto ristrutturati, una convenzione con il comune potrebbe metterli a disposizione gratuitamente in cambio di tariffe “statali” per i figli dei cittadini dell’isola.
Il modello da guardare é quello delle scuole dette internazionali che lo stato italiano finanzia all’estero: parastatale e parificata ad indirizzo europeo (scientifico/classico/linguistico) offrendo seri vantaggi per i professori che naturalmente dovrebbero risiedere sull’Isola. Il collegio potrebbe essere organizzato facilmente in una struttura alberghiera vuota d’inverno o 
ristrutturandone una abbandonata o entrambe. Anche gli impianti sportivi potrebbero essere coinvolti nel funzionamento della nuova scuola e ad essi é dedicato un bando per le strutture sportive scolastiche.
Immaginate 150 allievi di liceo che dopo cena escono a chiacchierare nei bar in pieno inverno, una rivoluzione.
In estate potremmo riempire la scuola di corsi universitari estivi di Biologia Marina (AMP) e Geologia e scienze della Terra (INGV).

Questo più altri progetti di infrastrutture e di recupero di strutture private potrebbero rianimare un panorama lavorativo fin troppo piatto caratterizzato da poche imprese operanti in inverno sul suolo dell’isola.
Dobbiamo riconoscere che il pendolarismo invernale é un fallimento e mettere in moto delle campagne di incentivi volte ad attirare sull’isola alti profili professionali di cui abbiamo bisogno. Non abbiamo neanche bisogno di cercare lontano, la maggior parte sono già qui in estate ed hanno quasi tutti la case di proprietà e quasi tutti amerebbero restare qui ma…… E su questo ma che dobbiamo riflettere.
 

Quanto l’assenza di servizi/sport/svaghi/cultura/Internet Veloce/circoli culturali ecc. può influire su questo ma.

Essendo che meno persone ci sono meno iniziative private spontanee si creeranno e meno remunerative saranno il Comune e attraverso lui tutta la macchina governativa ed europea devono creare un volano di progetti iniziative inizialmente in perdita o addirittura ingiustificate per creare le condizioni per un’incremento demografico invernale.
Il fenomeno é talmente collegato che la ragione principale per cui la gente se ne va é che la gente se ne va.

Scuole

E se provassimo a trasformare la nostra scuola in una scuola para-statale con convitto e allievi di provenienza italiana/europea? Daremmo agli allievi Usticesi il contesto internazionale che sognano partendo ma senza partire.

Piano Regolatore

Creazione di una commissione di esperti

Porto Multifunzionale

Nuovo porto multifunzionale a Tramontana

Cala Santa Maria

Recuperiamo la nostra spiaggia

Eco-mostri

Agiamo con impegno per favorire il recupero del patrimonio immobiliare

Riserva Marina

Proteggiamo i siti di immersione in collaborazione con i diving locali

Banda Ultralarga

La lotta all’isolamento ha bisogno dalla fibra con la terraferma.

Cinema, Teatro, Piscina, Palestra...

Migliorare la qualità della vita

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